Giulio Blasi |
Eppure l’universo del cyberspazio può anche non essere così
universale. Nel senso di non-uguale; e soprattutto non solo come viene
descritto da Furio Colombo. Accanto alle patologie e alle deviazioni che la
diffusione americana sembra aver portato con sè, ci piace guardare alla comoda
normalità che questa nuova tecnologia può offrire.
Di più: ad un suo uso fortemente positivo ( pensiamo al
tele-lavoro, ma anche e soprattutto a quanto potrebbe significare un computer
in Rete per i portatori di handicap, le persone anziane, o gli ‘isolati dal
mondo’ non per scelta ma per motivi geografici di residenza).
Un modo sano, insomma, e per una volta in questo senso
‘all’italiana’ di vivere la Rete. E ne parliamo con Giovanna Cosenza e Giulio
Blasi di Horizon Unlimited, curatori del progetto e del coordinamento di
Multimedia Arcade (e-mail arcade@horizons.it), un’idea promossa da Umberto Eco
per realizzare a Bologna, con l’appoggio del Comune, un grande spazio pubblico per l’accesso a
prodotti multimediali e servizi telematici.
“All’italiana ? -
sorride Giovanna Cosenza - Si. se con
questo intendiamo un concreto realismo, un appoggio fattivo nel divulgare le
nuove tecnologie. L’Italia (ma anche l’Europa) - prosegue la Cosenza - hanno
una media decisamente bassa di utenti e addirittura di possessori di computer.
Ci sembrava giusto poter offrire a chi non può
(o non vuole) averne uno, la possibilità comunque di utilizzarli e di
conoscerli.”
Nelle ex-Scuderie Bentivoglio già si lavora per
l’installazione di 50 terminali per l’accesso a Internet e ad una biblioteca di
prodotti multimediali, e per la realizzazione di un bar cablato, oltre ad
un’area destinata ad esposizioni e conferenze, e ad una commerciale.
Come dire il consueto spazio ‘umano’...
“Certo questo è
fondamentale - riprende la Cosenza - Sarà
un luogo di incontro fisico, dove a prezzi popolari si potrà accedere alle Reti
o a quanto occorre. Sempre, nel caso, assistiti da esperti a disposizione.
Insieme agli altri. Comodità, quindi, e non solitudine; lontani dalle patologie...”
“Comunque ben venga il
tono riflessivo di Furio Colombo - interviene Giulio Blasi - che peraltro condivido. Non pessimismi o
esagerate preoccupazioni. Di gran parte degli esempi portati dall’autore da noi
non sarebbe nemmeno il caso di dibattere perché proprio non ne esiste il
‘terreno’ di base (mi riferisco anche a questioni politiche). Ma riflessione
sì. Quella, a proposito di Internet, la
ritengo necessaria.”
Rita
Guidi
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