domenica 10 febbraio 2019

LA LENTE DI GALILEO (LONGANESI) di Rita Guidi


E’ solo una questione di linguaggi se pensiamo che chi insiste sulla bellezza della matematica stia dando i numeri. Più o meno come dire che una qualsiasi parola è brutta solo perché è scritta in un incomprensibile cirillico...
Da questa idea (da questa convinzione) nasce proprio l’iniziativa della ‘Longanesi & C.’, che inaugura adesso una nuova collana appunto ‘contro l’analfabetismo matematico e scientifico in Italia’.
‘La lente di Galileo’, questo il suo titolo, vuole offrire in un involucro tascabile e colorato a sottolinearne l’accessibilità, grandi temi dell’universo culturale ‘esatto’ ; divulgare senza superficialità un mondo che ci sembra spesso ostile per le sue criptiche formule.
Ad illustrare il velato fascino delle radici quadrate, allora, sono stati chiamati non a caso eminenti studiosi e soprattutto docenti, da sempre alle prese col problema di rendere innanzitutto comprensibile agli altri queste discipline.
E’ il caso di Robert Osserman, autore di “Poesia dell’universo” (224 pagg., L.28.000) già in libreria accanto a “Non sparate sulla scienza” di Robin Dunbar (240 pagg. L.28.000) che ha inaugurato la serie.
Osserman è professore di matematica alla Stanford University e direttore del Mathematical Sciences Research Institute a Berkeley in California. Ma un premio alle sue capacità di docente gli è stato assegnato attraverso il Dean’s Award for Outstanding Teaching.
E se vorrete confermateglielo anche voi, perché questo suo libro su ‘l’esplorazione matematica del cosmo’  somiglia davvero a un avvincente racconto. Fantastico, addirittura, dal momento che l’Autore si sofferma proprio ad illustrare tra l’altro la diretta ricaduta sulla nostra realtà della matematica, scienza invece astratta ‘per eccellenza’.

E poetica, poi. Una citazione per capitolo, sono però più che mai suggestive ed eloquenti quelle di Einstein (“La matematica pura è, a suo modo, la poesia delle idee logiche”), o di Voltaire (“C’è una sorprendente immaginazione nella matematica della natura ; e Archimede ebbe almeno altrettanta immaginazione di Omero”). Uno sguardo ai frattali (alla traduzione, cioè, di formule matematiche sullo schermo del computer) o  ai cenni a Henry Poincarè (convinto fin dall’Ottocento che nella scoperta di ogni formula matematica sia la maggiore bellezza a fare da guida) ve lo confermeranno.
Un invito a riflettere prima di sparare sulla scienza, per dirla col titolo dell’altro già citato volume : e a sfuggire al fatto che - come sottolinea Dunbar, prima di illustrarne la storia - ‘negli ultimi decenni, dopo la nascita dell’ecologia, sparare sulla scienza e sulle sue colpe è diventato quasi una moda.” L’Autore auspica quindi un ritorno ad una sensibilità rinascimentale, in grado di coniugare ed equilibrare arte e scienza.
Il segreto è in una nuova apertura, nel saper guardare, nel saper ‘tradurre’. Perché esistono davvero tante lingue, e non è bello negarsi di comprenderle : “Una dimostrazione matematica eseguita con eleganza - afferma il matematico e storico della matematica Morris Klein - è una poesia in tutto tranne che nella forma in cui è scritta.”
(Uscite già previste in ottobre, “La fisica di Star Trek” di Lawrence M.Krauss, e “La scienza per tutti” di Robert M.Hazen e James Trefil. )

                                    Rita Guidi