venerdì 19 aprile 2019

FUMETTI E SATIRA CONTRO L'INQUINAMENTO di Rita Guidi


Pensate che non ci sia nulla da ridere ?
 Siamo tutti d’accordo. E infatti è proprio un sorriso all’umor nero, trentadue denti di grigio, nuvole di parole pesanti, questa “Cieli di piombo” ;  mostra itinerante di fumetti e satira contro  l’inquinamento, che prevede, nel suo percorso, anche una tappa nella nostra città (l’appuntamento è per questa mattina alle 11.30, presso la Nuova Galleria del Teatro, dove resterà aperta fino al 20 dicembre, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19). Un lungo percorso, che ha già toccato Torino, Sondrio, Pavia e Roma, e che proseguirà per Treviso, Bologna Forte dei Marmi (per la XXV edizione del Premio di Satira Politica), fino a varcare i confini nazionali, verso la Repubblica di San Marino, Lugano, e la Rete : esiste anche un sito Internet al http ://www.bvzm.com/ospiti/piombo.
L’idea è nata qualche tempo fa, come spiega il curatore Claudio A.Colombo, sull’onda del “fatidico anniversario dei primi cento anni delle nuvole parlanti - scrive - speso anche per raccontare il mondo, la vita, la società presente, passata, futura.” 
E in questo spazio di riflessione che il mondo del fumetto si è saputo sempre più ritagliare, accanto alla più consueta distrazione, non potevano mancare queste strip’s “ecologiche”, queste immagini facili, vicine, immediate e forti (più forti per l’usare un “media” così familiare), che raccontano drammatiche senza retorica, allarme, paura, preoccupazione.
“Così il cielo si addensò di nuvole parlanti, e fu un Cielo di Piombo”, scrive ancora Colombo, nella prefazione al bel catalogo. E alle sue parole si accompagnano quelle di Massimo della Campa, Presidente di quella Società Umanitaria di Milano che pure ha promosso l’iniziativa ; oltre a quelle di O.d.B. (Oreste del Buono), incisive come queste tavole, che pure analizza : “E’ l’uomo - scrive - che trama e lotta con se stesso per annientarsi definitivamente. I risultati di questo dissidio possono essere vistosi , ma la maggior parte delle volte sono invisibili. Questa mostra raccoglie un’armata pittoresca e angosciata insieme, alle prese con la fantasia, ma anche con la realtà. I pericoli crescenti della realtà da strappare all’invisibilità. La marcia del cosiddetto progresso da provare almeno a bloccare. E’ proprio proibito - prosegue - stabilire un armistizio con la natura ?”
La domanda è lecita, raccolta ed ampliata dalla “lettera di speranza” di Fulco Pratesi, che chiede, e si chiede, se davvero non sia possibile rinunciare a ciò che in fondo è solo spreco, eccesso, inessenziale consumo.  A quel fungo atomico di smog e di inutilità, che sta esplodendo sulle nostre teste con la potenza di un’atomica. L’immagine, forte, come spesso accade, più di mille parole, è sola una delle centoventi tavole previste in questa esposizione. Risultato di un invito raccolto da una cinquantina di matite celebri, quali Altan, Chiappori, Milo Manara, Jacovitti, Ro Marcenaro, Calligaro, Bozzetto, Staino...
 Cerebrali, disperate, ironiche, speranzose, le vignette raccolgono il problema e lo restituiscono comunque grave, sotto la leggerezza di qualsivoglia pennarello.
C’è la cuoca tondeggiante di Quino, che sguscia uova (e...chiodi) di galline che razzolano tra i rottami ; ci sono i pinguini di Marini che si tuffano in un’acqua...super ; il ragazzino spaesato di David Orlandelli, che abituato alle sue montagne di rifiuti, allo spuntare di un fiore si chiede cosa sia ; o la falce del “progresso” di Roberto Diso, che sparge morte e pesticidi...
E ci sono le storie, striscie che diventano anche brevi racconti (com’è il caso di Martin Mystere), nelle quali i personaggi di sempre (da Diabolik a Mister No, da Lupo Alberto a Bobo, da Dylan Dog a Nathan Never) si trovano accanto quest’altro inconsueto  protagonista di una diversa avventura.
Che potrebbe chiamarsi inquinamento, smog, spreco, deforestazione, degrado, spazzatura...
Oppure futuro.
Se queste vignette parlassero solo del signor Rossi e non di noi, insomma, sarebbe più facile riderci sopra.
                                                                                          Rita Guidi