domenica 21 aprile 2019

I MARCHESELLI di Rita Guidi


Si sono incontrati qui, i Marcheselli. In questo libro. Una familiarità quasi evidente : la statura, gli occhiali dalla montatura attenta, di metallo chiaro, sottile, come loro...
Giornalisti paralleli, però : Tiziano e Fabrizio sono due-firme-due abituate da sempre a leggere la città (e per questo li leggiamo) da altrettante, diverse convergenze.
Mi piace tutto ciò che è ‘vecchio’ - spiega Tiziano - Mi appassiona l’arte, la storia, la tradizione...”
Seguo da sempre la musica, soprattutto quella contemporanea, nuova - aggiunge invece Fabrizio - Un discorso che estendo poi allo spettacolo, al cabaret, ad una certa comicità molto attuale...E anche allo sport : al tennis, meglio.
 E allora ? Il libro ?
E’ andata più o meno così - ricorda Tiziano - L’idea mi è venuta ormai quasi quattro anni fa. Ho iniziato a raccogliere un po’ di documentazione, a scrivere qualche pagina... Ma ho da sempre una brutta abitudine : mi piace fare sempre (tante) cose diverse. Quindi ho pensato che forse potevo chiedere a mio figlio di concludere quello che avevo iniziato.”
Chiedere ?
Sì,Sì - assicura Fabrizio - Ho dato un’occhiata al materiale, ho visto che mi interessava, e allora ho iniziato a lavorare, ad aggiungere personaggi. Va beh !, anche musicali, oltre che storici o artistici...”
Ed è davvero un assoluto fifty-fifty il risultato. Un cinquanta
per cento di Tiziano, più un cinquanta per cento di Fabrizio, non nel senso di 169 pagine per uno, ma come somma di due personalità. Il “Dizionario dei parmigiani” è l’esperienza dell’uno e la pazienza dell’altro...
Di materiale già disponibile ne avevo parecchio - afferma Tiziano, che a trent’anni di firme in Gazzetta, aggiunge una frenetica attività di autore : una  ventina di libri, quasi tutti “enciclopedici” e quasi tutti sulla storia della nostra città - Quindi c’era già una buona documentazione di base su cui lavorare, anche se gli anni (i secoli) che abbiamo esaminato sono davvero tanti...”
Si trattava di completare e ‘cesellare’ il tutto - riprende Fabrizio - Nel senso che, non solo volevamo avvicinare il più possibile il discorso, portarlo a sfiorare l’attualità ; ma occorreva anche verificare, confrontare...Perché ci sono date diverse (o peggio assenti) riferite ad uno stesso personaggio ; come ci sono  personaggi che si firmano con nomi diversi... Occorreva dare, insomma, una coerenza complessiva alle schede.”
  E lui, come fare, lo sapeva già : firma giovane e autorevole nella pagina degli spettacoli della Gazzetta, è anche il giovane autore di “Venti di Cabaret”, breve e spigliata antologia, che scheda (appunto) venti protagonisti della nuova comicità.
Ma allora è un vizio (di famiglia ?)...
E’ certamente il taglio con il quale preferiamo articolare i nostri studi, le nostre ricerche - spiega Fabrizio. E aggiunge Tiziano - Pensiamo che sia un modo per rendere più utile e accessibile un libro ; e anche per farlo vivere di più. Per non renderlo troppo ‘datato’
Un accordo al cento per cento. Sarà andata così anche sulla scelta dei nomi ?
Il mat Sicuri - L'ultimo Diogene
Sì. A me interessano da sempre anche gli aspetti cosiddetti minori della nostra città, e questo vale anche per le figure curiose - spiega Tiziano - Quelli che negli anni più recenti qualcuno chiamava accattoni e che io preferisco definire pseudo-filosofi. (Occorre fare il nome di Sicuri ?). Qui ci sono anche loro. E Fabrizio è stato subito d’accordo...”
E’ stato un modo per allargare i miei interessi - conferma - Ho insistito sulla storia e sulla musica, ma ho scoperto anche il colore di una certa Parma. E la sua arte, che restava per me un discorso un poco più lontano.”
Questione di tracce : e poi davvero qui, i “parmigiani” ci sono proprio tutti. Ed è una storia insieme quotidiana e da manuale. Perché bando a questioni di nascita o celebrità, l’elenco di questi magnifici duemilatrentanove, va dagli irrinunciabili (Maria Luigia ! Antonio Allegri !) ai perfetti “sconosciuti” (Sante Pollastri : “Quello della canzone di De Gregori”, spiega con la più classica deformazione professionale Fabrizio). Anche se nei tanti (tutti) anni della città, è  naturale che quello di una qualche dimenticanza sia un rischio calcolato...
Siamo certi che mancherà qualcuno - e l’invito degli autori a segnalarlo è esplicito - Ma siamo pronti a rimediare.”
Quattro mani, due sguardi, molte idee, Tiziano Marcheselli e Fabrizio Marcheselli all’ultima lettera di questo prezioso dizionario (il cartoncino giallo-antico come piace a Tiziano, la grafica netta come preferisce Fabrizio), hanno scelto insomma di mettere una bella Z come Continua.


                                         Rita Guidi