lunedì 25 febbraio 2019

Parma d'altri tempi (Officinema) di Rita Guidi


C’è anche un cenno di neve, prima del cielo estivo di un’estate padana, in apertura dell’ultima video-produzione di Officinema, “Per le strade di Parma”.
Officinema e cioè quelli di “Parma d’altri tempi”.  Quell’Umberto Asti e Giuseppe Calzolari, tanto per intenderci, che di nuovo registi della nostra città, le dedicano questa volta uno sguardo che ‘ricomincia da oggi’.
Le stagioni di Parma : potrebbe essere allora questo il titolo di un ciclo ormai complessivo che attraversa, dagli anni Trenta al più contemporaneo presente, i nostri luoghi.  Frammenti di pellicole amatoriali, prima, e un cortometraggio insieme professionale e spontaneo, invece, adesso. Ma sempre ‘quattro tempi’ : stagioni di una città che si rivela uguale e diversa negli stessi uguali e diversi riti, luoghi, percorsi.
Sì. - conferma Umberto Asti - Le immagini hanno all’incirca lo stesso andamento delle cassette precedenti. Ripercorrono le stesse ‘abitudini’, gli stessi spazi : l’uscita da S.Giovanni, il centro...”
Salvo che il protagonista è l’oggi : un percorso parallelo, quindi, come per dirne di più l’attualità. Ma allora un dubbio : perché non farlo anche questa volta, utilizzando lo stralcio anonimo di frammenti ? Di nuovo collage, insomma, ma dei videoamatori del 1996 ?
Perché Parma non sarebbe emersa allo stesso modo - spiega deciso Asti - Oggi non c’è più lo stesso sguardo di sessant’anni fa : i ‘tigì’ ci hanno abituati a concentrarci su un fatto, su una persona. Difficilmente la ‘curiosità’ si estende ai luoghi, alla gente. Per questo abbiamo preferito girare noi ‘Per le strade di Parma’ ( appunto). Ma comunque in modo assolutamente estemporaneo e immediato. Nessuna posa, recita o messinscena.”
Istantanee di umore cittadino : la pigrizia un po’ assorta di una giornata di luglio, i nasi attenti alle vetrine del centro per lo shopping del sabato...O la Parma monumentale, anche, soprattutto nell’orizzonte blu oltre i sassi della Pilotta...Quaranta minuti di reportage urbano, di documentario parmigiano. Ma non uno ‘spot’...
No, certo. Anche se l’idea nasce un po’ anche da lì - ricorda Asti - Perché uno ‘spot’ su Parma, un audiovisivo di 15 minuti di tipo turistico, l’abbiamo realizzato davvero. Però, poi, sempre con lo stesso gruppo di promotori (Comune e Amministrazione Provinciale di Parma, Camera di Commercio, Ente Fiere, Aeroporto, Consorzio Parmigiano-Reggiano n.d.r.) l’iniziativa ha avuto un’evoluzione spontanea. E il risultato è nel ‘raddoppio’ di questo documento d’attualità parmigiana.”
E qualcuno certamente si riconoscerà. Tra i gesti antichi della briscola, in cittadella ; o nell’ovattata eleganza delle poltroncine, nei chiostri, in concerto ; o tra la folla appena più ‘chiacchierona’ ed  esibita in via Cavour. Nessun protagonismo, però...
Una scelta che ci siamo subito imposti - interviene Giuseppe Calzolari - è  stata quella di evitare le prospettive troppo scontate. Quindi, ad esempio, il calcio no...Ed è una scelta che, a lavoro finito, ci ha sorpreso più di quanto ci aspettassimo. Ne esce, credo, una Parma davvero inedita, anche un po’ distaccata.”
 Per Umberto Asti, tra l’altro friulano d’origine benchè parmigiano d’azione, ancora di più...
Non so. Mi sembra che la realtà raccolta adesso dalla macchina da presa, sia più colorata ma anche un tantino più  anonima rispetto al passato. Che ben poco, di quel ‘bianco e nero’, ci sia (sopravviva ?) ancora oggi...”
Il suono di una chitarra, in un’antica osteria, accompagna la voce incerta di tre o quattro ragazzi ; un cenno di dialetto ‘filtra’ nella ripresa diretta di un flash sul mercato ; la musica, di nuovo, si solleva nel finale dal cembalo di un più ‘aristocratico’ concerto. Diventa un pensiero che va, su una veduta inconsueta, luminosa e notturna, quale deve avere, ogni sera, il nostro ‘angiol d’or’.
Poi sarà un’altra stagione : con la stessa identità ?

                               Rita Guidi