mercoledì 6 febbraio 2019

MULTIMEDIA ARCADE - intervista a Giovanna Cosenza e Giulio Blasi (3) di Rita Guidi

Giulio Blasi

Eppure l’universo del cyberspazio può anche non essere così universale. Nel senso di non-uguale; e soprattutto non solo come viene descritto da Furio Colombo. Accanto alle patologie e alle deviazioni che la diffusione americana sembra aver portato con sè, ci piace guardare alla comoda normalità che questa nuova tecnologia può offrire.
Di più: ad un suo uso fortemente positivo ( pensiamo al tele-lavoro, ma anche e soprattutto a quanto potrebbe significare un computer in Rete per i portatori di handicap, le persone anziane, o gli ‘isolati dal mondo’ non per scelta ma per motivi geografici di residenza).
Un modo sano, insomma, e per una volta in questo senso ‘all’italiana’ di vivere la Rete. E ne parliamo con Giovanna Cosenza e Giulio Blasi di Horizon Unlimited, curatori del progetto e del coordinamento di Multimedia Arcade (e-mail arcade@horizons.it), un’idea promossa da Umberto Eco per realizzare a Bologna, con l’appoggio del Comune,  un grande spazio pubblico per l’accesso a prodotti multimediali e servizi telematici.
All’italiana ? - sorride Giovanna Cosenza - Si. se con questo intendiamo un concreto realismo, un appoggio fattivo nel divulgare le nuove tecnologie. L’Italia (ma anche l’Europa) - prosegue la Cosenza - hanno una media decisamente bassa di utenti e addirittura di possessori di computer. Ci sembrava giusto poter offrire a chi non può  (o non vuole) averne uno, la possibilità comunque di utilizzarli e di conoscerli.”
Nelle ex-Scuderie Bentivoglio già si lavora per l’installazione di 50 terminali per l’accesso a Internet e ad una biblioteca di prodotti multimediali, e per la realizzazione di un bar cablato, oltre ad un’area destinata ad esposizioni e conferenze, e ad una commerciale.
Come dire il consueto spazio ‘umano’...
Certo questo è fondamentale - riprende la Cosenza - Sarà un luogo di incontro fisico, dove a prezzi popolari si potrà accedere alle Reti o a quanto occorre. Sempre, nel caso, assistiti da esperti a disposizione. Insieme agli altri. Comodità, quindi, e non solitudine; lontani dalle patologie...”
Comunque ben venga il tono riflessivo di Furio Colombo - interviene Giulio Blasi - che peraltro condivido. Non pessimismi o esagerate preoccupazioni. Di gran parte degli esempi portati dall’autore da noi non sarebbe nemmeno il caso di dibattere perché proprio non ne esiste il ‘terreno’ di base (mi riferisco anche a questioni politiche). Ma riflessione sì. Quella, a proposito di  Internet, la ritengo necessaria.”
                                    
                                    Rita Guidi