mercoledì 27 febbraio 2019

L'ISOLA BIFRONTE (F.CARBONE) di Rita Guidi


E’ un racconto sul Nord, questo “L’isola bifronte” di Fabrizio Carbone (Libreria Internazionale Il Mare).
Centoventi pagine sul Grande Nord, inteso non come confine, ma come Natura e sogno, luce perenne e bianca, ultima frontiera intatta.
I luoghi, quindi, protagonisti apparenti di una narrazione a metà tra cronaca e diario di un viaggio ‘scientifico’ : spedizione di studiosi dell’ambiente a caccia di sguardi su foreste e fiumi, aquile e ippoglossi, armati di estremo rispetto e macchina da presa.
Risposta apparentemente logica, dunque , da parte di un autore che davvero e da sempre si occupa di ambiente e ne scrive per ‘Panorama’ e ne documenta per ‘Geo/Raitre’.  Risultato di un’esperienza vera, nella Norvegia più vera, che Carbone ha di nuovo filmato e visitato la scorsa primavera.
Ma quell’isola del Grande Nord, vuole essere qui, dopo un naturalistico documento, anche altro. Altro volto di una stessa storia : bifronte. Perché l’avventura diventa memoria e ricerca di un lontano passato : il naufragio di un viaggiatore veneziano, cinque secoli prima ; e le parole antiche del suo diario, punteggiano come un’eco i capitoli del libro. E perché agli occhi del protagonista, quell’isola diventa l’orizzonte bianco e pulito che a Sud, appena più a Sud (anche della propria vita), non sa più ritrovare ; bianco contro un grigio che non sa più sopportare.
Il finale è a sorpresa, solo un poco affrettato, come un poco forti sono i toni ecologisti che percorrono la narrazione. Ma, del resto, l’ambiente che qui si combatte per proteggere, quello che si desidera, si sogna e si vuole, è pulito non solo da un inquinamento chimico, materiale.
Il Grande Nord è specchio bianco sopra i grigiori dell’uomo e del mondo. Ultima isola. (Ma che ancora c’è ?)

                         
                                    Rita Guidi