giovedì 6 giugno 2019

RICORDO DI IPPOLITO PIZZETTI di Rita Guidi


Anche il più piccolo abbaino incornicia il cielo. A saper guardare.
Ippolito Pizzetti, poi, in quel pezzo di vita non solo guarda : indaga, scopre, ascolta. Come fosse il mare della sua isola. Ogni radice è una radice che stringe i ricordi ; ogni ramo è la secca solitudine del grigio, o invece una gemma protesa ai desideri.
Ippolito Pizzetti ha raccolto qui, in questo suo (libro ? diario ? taccuino ?) “Robinson in città - vita privata di un giardiniere matto” (Archinto Ed.), la sua avventura oltre i vetri. Tra terrazze e stanze, per quattro stagioni, le sue emozioni private ; che per questo, più che mai, si fanno paradigma. 
Pizzetti è un noto paesaggista, scrittore e artefice del verde. Non a caso, quindi, l’autore sarà presente questo week-end al “September garden. Dai giardini per giardini” di Salsomaggiore, con una conferenza su “Il giardino e le essenze liberty”, così come per presentare il suo libro (ed anche oggi...).
Ma queste centoquarantotto pagine, sono di più e altro che una manciata di righe circondate dalla sua passione per il verde. Nella sua scrittura immediata e intensa, i colori, la bellezza, che siano di un quadro o di un poeta, di un brano musicale, di un gatto, una donna, un amico, sono distillati in sette-otto righe di pensiero e fantasia, ma per narrare l’esistere.  E dunque l’inverno : suoni duri e rami secchi, freddo e voglia d’affetti e ricordi. La primavera : incerta e piovosa o splendida di fioriture e promesse, di passione e di amori. L’estate calda, di vita, anche troppo ; da invitare alla tregua, alla dolcezza un poco mogia ma tranquilla dell’autunno.
L’importante è sentire (e un sentire non banale), con forza, tutta la nostra vita, tutta la vita che c’è dentro, in ogni gesto quotidiano di ogni cielo e stagione. Sempre :
“Mi piace in camera da letto lasciare la finestra aperta quando non ci sono - scrive Pizzetti - Perché così anche quando non ci sono giorno per giorno notte dopo notte possono entrare le lune piene le lune mezze le lune sottili...può darsi che attraverso questa loro traccia ricuperi la luna le stelle i tramonti...e li ritrovi dentro i sogni”.
(Noi) le isole sono così. Gabbie su un mare da scoprire, inventare, sognare. Ma gabbie libere, scrive l’autore, se sono quelle, sicure, bagnate dall’oceano senza onde degli affetti.

                                         Rita Guidi