mercoledì 6 marzo 2019

TRENTASETTE - INTERVISTA A FLAVIO CAROLI di Rita Guidi


E’ una febbre di morte : trentasette.  
Una linea che segna la temperatura della vita.  Poi è il freddo.
A  trentasette anni sono scomparsi Raffaello e il Parmigianino, Watteau e Van Gogh, Toulouse-Lautrec e Tancredi, Gnoli e Manai, Rimbaud e Byron...
Coincidenze ? Destino ? Un bel volume, ora, ne indaga qualche possibile risposta...
Numerologie o esoterismi, però, per favore no - afferma subito sicuro Flavio Caroli, autore appunto di questo “Trentasette - Il mistero del genio adolescente” (Arnoldo Mondadori Editore), che verrà presentato domani alle 17.30 presso la sala De Strobel - L’aspetto legato ad un certo genere di ‘curiosità’ non mi interessa e non mi ha interessato proprio...Anche se so benissimo che qualcuno ha ipotizzato anche questo genere di spiegazione...”
Comprensibile : tre è il numero perfetto ; tre più sette fa dieci, e quell’uno e quello zero si legano addirittura alla più contemporanea logica binaria...   Ma per Caroli no. Storico dell’arte e docente al Politecnico di Milano,  con diciotto pubblicazioni (tra saggi e romanzi) alle spalle, non è questo importante.
Da dove, allora, l’idea di questo libro ?
Dalla mia esperienza e dai miei studi, dalla ‘pancia’, da qualcosa che avevo dentro... - spiega Caroli - E lo dichiaro anche nell’introduzione : a trentasette anni mi sentii davvero in prossimità di una soglia vitale (o mortale...). Non morii, certo, e me la cavai assolutamente a buon mercato : scrissi un romanzo dedicato al tema del suicidio...”
Quale ?
Si intitolava “Majerling, amore mio” - ricorda Caroli -  ed era il 1983.”
Un bel modo per esorcizzarlo...
Certamente sì - continua -  Tant’è che poi ripresi e proseguii ‘tranquillamente’ i miei studi. E la sorpresa fu proprio quella. Lentamente, uno dopo l’altro, una serie sempre più lunga di grandi artisti, mi rivelarono esattamente alla soglia del trentasettesimo anno la loro fine. Ho scritto di quindici (e sono quindici racconti), ma so almeno di altri venti ; e di altri, anche qualche giorno fa, mi hanno raccontato : è il caso di Simone Cantarini, un allievo di Guido Reni, a cui tra poco dedicheranno una mostra.”
Ma allora perché ? Se il mistero dei numeri no ; e se le coincidenze vanno al di là di ogni ragionevole dubbio ?
Perché...- Caroli ha solo una breve esitazione, prima di colpire al cuore ogni presunzione di onnipotenza umana - Ma perché la genialità, questa loro genialità di ‘divini fanciulli’ e dunque precoce e prematura (perché il discorso soltanto questi riguarda), sembra davvero riflettere il loro stesso splendore. E’ la legge di una luce così intensa che necessariamente deve spegnersi subito. Un vitalismo così immenso che deve ritrovare così il proprio limite umano.”
Per questo il suo discorso, i suoi racconti, sono concentrati proprio sul momento  estremo, sul cielo degli istanti del loro ‘passaggio’...
Sì. Volevo proprio descrivere gli istanti della soglia, quelli che sono prima vita e poi morte. - conferma Caroli - Il cordoglio del mondo, come ha detto qualcuno, per la perdita di un genio. Per questo ho cercato lo stile più asciutto, le parole più adatte. Poche, necessariamente. E pensate, a lungo ma non troppo. Perché come ho detto, questo libro l’avevo dentro. Era qualcosa di inevitabile, e dovremmo sempre fare solo questo : ciò che è inevitabile. E’ il motivo per cui, forse, chissà ?, non ne scriverò più...”
Certamente non più su di loro, e sul senso della vita e della morte di questi divini adolescenti... Che somiglia tanto, in fondo, alla fine di un gioco : “Il vitalismo infatti è faticoso - scrive Caroli nel libro - Vivere è un lavoro. E lavorare stanca.”
La fine di un gioco : se l’arte diventa lavoro. Febbre. Trentasette.
Qualcuno di loro l’aveva capito. Uno : Rossini. Esistenza lunga la sua, ma non più vita ; è anche per lui quella (trentasette anni) la soglia di una morte artistica.
Per gli altri anche fisica : unico modo, forse, per continuare ad essere vicini, così febbrilmente vicini al cielo.

                                         Rita Guidi