domenica 3 febbraio 2019

FEDERICO GARCIA LORCA - intervista al Prof. Luigi Allegri di Rita Guidi


Il tempo segna spesso istanti deformati. 
Piacevolmente, anche...
La poesia di Lorca è un ricordo fortemente legato alla mia adolescenza. - afferma il professor Luigi Allegri - E certamente non solo alla mia, dal momento che è senza dubbio stato un grosso punto di riferimento per più di una generazione” (...)
Parliamo di teatro ? (Luigi Allegri è docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere della nostra Università n.d.r.)
Parliamo di poesia: qualcuna la so anche a memoria. Erano versi che parlavano con un calore e un colore forte ai miei quindici anni. - sorride - E temo già che a riascoltarle oggi sarà molto diverso... E poi, sì, parliamo di teatro...” (...)
E’ a questo Lorca drammaturgo della maturità (se così si può dire) che vanno le sue preferenze ?
No. Mi ha interessato tutto. Credo di averlo amato tutto. Ed è anche questo un Lorca pieno di umori, di passionalità, come dire?, quasi ‘greve’ all’occasione... Sempre comunque interessato all’uso dello spazio, che è chiuso, claustrofobico. In un rapporto sempre difficile tra dentro e fuori. Come il rapporto tra le persone, che non è mai leggero...”
Persone o personaggi?
Persone e personaggi. E non dimentichiamo i burattini. Ho amato molto il Lorca autore di questo genere di teatro. Soprattutto il suo Don Cristòbal, una sorta di erede spagnolo di Pulcinella. Ho dedicato più di uno studio e più di una pubblicazione a questa specifica produzione...”
Lo spettacolo, insomma, deve continuare.

                                    Rita Guidi