sabato 12 gennaio 2019

IL CASO NERUDA (R .AMPUERO) di Rita Guidi


Ci sono indagini che avvincono per la perfezione dell’intreccio, il disordine inesatto genialmente ricomposto. Questa incanta per il più inatteso gioco di riflessi: finzione letteraria e verità, la piccola realtà di un personaggio e quella grande della Storia.
 Nulla di strano, allora, se de “Il caso Neruda” di Roberto Ampuero (Garzanti, 332 pagg., 18,60 euro) si parli come di un successo colorato di leggenda; ai vertici delle classifiche in America Latina, ma le copie pirata agli angoli delle strade...
 Certo è che il celebre autore cileno (oggi americano d’adozione) sceglie di accarezzare con nuovo sguardo latino il piacere del mistero: di alzare lo sguardo sul mito e la poesia, i luoghi dell’anima, degli ideali, degli eventi.
 Sceglie, insomma, di far rinascere il suo detective Cayetano Brulè, dalle parole di Don Pablo. Di un Neruda, già vecchio e malato, pronto a inseguire risposte dolenti del suo lontano passato di uomo. Un Neruda diviso tra la responsabilità di un ruolo, la forza (simbolica e “politicamente” necessaria) di poeta, e la fragilità di un cuore cui il peso degli anni impone giudizi e bilanci, certezze pacificatrici. Tra le donne che ha amato, voluto, inseguito, tradito, opportunisticamente abbracciato o abbandonato, infatti, una potrebbe avergli dato un figlio. Sospetto tormentoso quanto e più di quei giorni da amante. Potrà Cayetano Brulè trovarla? Parlarle? Strapparle quel segreto prezioso?
 Divertenti e ingenui i dialoghi nei quali il Neruda di Ampero istruisce Cayetano al mestiere di detective; il Maigret di Simenon da buon manuale! Così come intensamente latini sono i passi del nostro: la descrizione puntuale di ogni istante; i cibi, qualche buon bicchiere, le donne...
 Brulè si tuffa nel mistero con incerta convinzione. Indossa i panni che gli ha scelto il poeta (“la vita è una sfilata di maschere”, gli ripete spesso nel libro) e vola verso Cuba, Berlino, il Messico; verso il passato di Neruda e verso se stesso; la lotta col tempo, le tracce sbiadite, i timori del poeta, i tremori politici. Fino a un finale straordinario, assai più di un colpo di scena, di un assassino svelato. Le ultime pagine sono un grumo di storia rivissuta da questo detective improvvisato: sono il Cile da Allende a Pinochet; i giorni della scomparsa di Neruda. Di un puzzle di emozioni mai ricomposto, straziante e dolce come un delitto perfetto.

                                               Rita Guidi