Settecento pagine per rispondere alle attese dei suoi
lettori. Pubblico speciale, quello di Dorothy Dunnett, che esce ora con questo “Scaglie
d’oro”, per i tipi di Corbaccio. E pubblico
più segnatamente maschile, si suppone in questo caso, perché questa altrettanto
speciale scrittrice riserva toni più soffusi, romantici e femminili, alla saga
che ha per protagonista Lymond, e invece occhieggia al gioco virile di guerre e
conquiste, quando l’eroe è Nicholas. Qui, appunto, alla sua quarta avventura,
dopo “L’apprendista delle Fiandre”, “La primavera dell’Ariete”, e “Stirpe di
Scorpioni”.
Sfondo comune, sempre, è comunque la storia. Filo rosso di
questa Walter Scott in gonnella, e motivo forse del suo appassionato successo. Perché
se attivate una ricerca con il suo nome su Internet, la rete vi restituisce un
elenco di centinaia di siti che la riguardano. E i suoi fan, non solo si
scambiano opinioni e commenti per posta elettronica, ma hanno fondato un vero e
proprio Club, con un appuntamento non certo virtuale, ogni due anni, in una sorta
di Convention. E ancora, qualcuno di loro ha pensato di suggerire un, come
definirlo ? Dunnett-tour ? che ripercorre dettagliatamente le
località scozzesi citate nei suoi romanzi.
Dorothy, infatti, è una settantacinquenne signora di
Edimburgo, con un paio di figli, e un’attività tutt’altro che da nonna. Membro
del consiglio di amministrazione della Biblioteca Nazionale di Scozia,
direttrice dell'Edinburgh Book Festival, socia della Royal Society of Arts, direttrice
non esecutiva della Scottish Television ... ecc.ecc
La Dunnett è però innanzitutto regista televisiva (e questo
si “vede” bene nei suoi libri), oltre che appunto scrittrice. Anzi, per i suoi meriti letterari è stata insignita
del titolo di Ufficiale dell'ordine dell'Impero britannico. Più di tre decenni
di onorata carriera (ha iniziato a scrivere nel 1961), e una ventina di titoli.
Telecamere sulla storia. Quella del mondo a un passo dal Rinascimento, nel caso
della saga di Nicholas. Niccolò Van Der Poele, mercante, avventuriero, e
soldato. L’albero genealogico stampato a inizio libro, potrà chiarirvi meglio
il suo sangue e la sua provenienza ; così come l’elenco dei personaggi
sottolineerà subito, nella fitta presenza di asterischi, quelli realmente
esistiti.
Nicholas certo non lo è, o forse si, chissà.
Il giovane, intelligente e ambizioso protagonista di questi quadri veneziani, naviga tra la Repubblica e i porti
del mondo conosciuto (e sconosciuto) con la scioltezza e il desiderio che
dovevano essere propri di tante menti coraggiose dell’epoca. E’ il 1464. Oltre
le Colonne d’Ercole, il mondo, di lì a poco, non finirà più. Nicholas lo sente,
ma il suo pensiero, la sua ricerca, le sue carte, vuole usarle per arrivare in
Africa. Per se stesso, per l’oro e contro il suo acerrimo nemico.
Dopo, verrà l’America ?
Rita
Guidi
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