Uno di quei week-end che vorresti buttare la casa dalla
finestra. Una moglie che abbandona passato, libri e frustrazioni, e un lavoro
rognoso che, invece, non ha nessuna intenzione di prendere un’altra direzione.Il libro inizia così, ma non è questo il significato del
titolo. “Butta la casa dalla
finestra” (Newton & Compton Editori), riprende infatti un benaugurante
intercalare cileno. Modo di dire paradossale e ironico, intrigante e
divertente, proprio come lo stile dell’autore, il trentaquattrenne inglese Ben
Richards, che con questo romanzo segna davvero un prezioso (e già premiato) esordio
narrativo. Londra di oggi, stretta tra il grigiore di sempre e le
difficoltà nuove. Metropoli alienata, tra le ubriacature e le felicità effimere
da sabato sera e i mille steccati continui, tra i quartieri, tra le razze, tra
la gente. Jamie, il protagonista, ci vive giusto in mezzo : il suo
matrimonio si è chiuso sull’ennesima insoddisfazione da fine settimana, e il
suo lavoro, assegnare alloggi comunali a immigrati e nullatenenti, è una sfida
quotidiana alle difficoltà e all’indifferenza. Ferito più che sprovveduto, alla fine debolmente eroico, per
l’aggrapparsi con caparbietà a quanto di ideale deve sopravvivere, Jamie è uomo
contemporaneo in carne ed ossa, forte soprattutto di una straordinaria ironia.
Il peso dei giorni e degli eventi, dolente come pugni nello stomaco veri o
metaforici che siano, trova così un sorriso stanco, nel quale cercare rifugio e
sopravvivere. Ponte disperato alla speranza. Jamie soffre o a volte sorride, e timbra ogni giorno
cartellini o fogli, ma galleggiando appena sopra quella realtà di piatti
sporchi e, come lui, un poco abbandonati, tra i quali si trova improvvisamente catapultato.
Solo, ma non troppo, tra tante solitudini come la sua. Perché ognuno, anche a
Londra, cerca il proprio sole ; come Ana Maria, che lo vorrebbe colorato e
caldo quanto nel Cile dei suoi ricordi ; o come la
signora Kahn, cui basterebbe anche così pallido rispetto alla sua lontana
India, purchè tranquillo. Libero dal buio di un razzismo che tormenta di
violenza e di povere lotte tra poveri, le notti sue e dei suoi bimbi. Lo stile asciutto di Ben Richards, svela con vigore e
distacco, solari irrazionalità femminili, come difficili realtà sociali (più
dense, queste, per la forza “autobiografica” di chi le ha davvero vissute :
quell’impiego in Comune era davvero come il suo). Situazioni, entrambe, che
affascinano il nostro Jamie, e che improvvisamente ricolorano la sua vita di
pub, decisione e nuove emozioni. Accanto alla sua impenitente ironia affiora allora la paura :
quella di scommettere e perdere, sul lavoro come tanti e nella propria vita di
nuovo. Ma più forte è il desiderio e il piacere di riprovarci. Di
buttare all’aria timori e pregiudizi, codarde “saggezze” e pessimismi. E la
casa dalla finestra, naturalmente, ma questa volta senza nessuna rabbia :
solo per un brindisi, benaugurante davvero.
Rita
Guidi
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