Sfiora la realtà e la solleva in volo, lo straordinario
romanzo di Philip Pullman “La lama sottile” (Salani Editore, 290 pagg.,
L.28.000). Secondo appuntamento di una trilogia che inserire nel genere
“fantasy” sarebbe quantomeno riduttivo, il volume fa seguito al successo de “La
bussola d’oro”, e precede il già attesissimo momento finale.
Perché è un’avventura che dimora più in alto, quella di
questo autore inglese di Oxford, insegnante e padre di due figli, che al mondo
dei ragazzi ha dedicato numerosi altri racconti e ottenuto prestigiosi
riconoscimenti. E proprio due ragazzi, con i quali ha una evidente
dimestichezza, sono anche i protagonisti di questa intrigante vicenda ; ma
i lettori sono assolutamente tutti. La fantasia, alla quale Pullman rinvia e
attinge, è inquietantemente quella di tutti. Come se parlasse, distillasse,
concretizzasse nel susseguirsi avvincente di pagine fantastiche, quello che
ognuno di noi, in sogno o ad occhi aperti, ha almeno una volta immaginato.
Fantasy da deja-vu, verrebbe da dire allora ; o cenni
epici, se questo non sembra esagerare.
Del resto, i richiami alla dimensione classica, fosse solo
nell’etimologia dei nomi, o a certa fascinosa e mitica letteratura come “Il
paradiso perduto” di Milton, decisamente non mancano. Compreso Keats : “Devi essere capace di accettare di trovarti in mezzo a incertezze,
misteri, dubbi - è infatti la citazione che legge Will, il piccolo
protagonista - senza metterti irosamente
a dar la caccia a fatti e ragioni...”
E’ questa la lunghezza d’onda poetica e necessaria ad
infilarsi nelle accoglienti pagine di questo libro ; perno, anche, della
sua verità.
La verità :
questione complessa, ma per la quale Lyra Linguargentina, l’altra bimba
protagonista ha un preziosissimo aiuto ; possiede quell’aletiometro (la
evidente radice è greca), quella bussola d’oro conquistata nel volume
precedente, il cui Nord equivale al vero cui lei è destinata.
Strumento non dell’altro mondo, ma di un altro mondo...Perché
il filo di questa seconda avventura si snoda negli squarci tra universi
paralleli che rimettono in gioco equilibri tra forze ancestrali. Tra Ordini e
Disordini che dovranno trovare nuove stabilità.
Will ha la fortuna di scoprirne un passaggio : fortuna
intesa anche questa in senso classico. E’ il suo destino, cioè. L’inizio di ciò
che farà e di ciò che diventerà. Obbediente suo malgrado a una parte tanto più
grande di lui.
Più che vere, emozionanti, in questo senso, le pagine
dell’autore che rintracciano insieme la normale fragilità, stanchezza,
desiderio infinito di protezione di questi ragazzini ; eppure il loro
magico dover essere, eroi per forza in difesa di un padre o di una madre, dei
propri affetti e di loro stessi.
Feriti e stanchi, Will e Lyra lottano caparbi contro ciò che
vedono ingiusto, forti dello stesso istinto anche se figli di mondi diversi. Una
lotta difficile : il Male e il Bene sono forze confuse in questo aprirsi e
richiudersi di mondi, ed è ciò che confonde, sorprende e affascina del
libro ; come l’eterno dubbio sui confini umani della libertà e della
conoscenza.
Per questo ci sono, qui, luoghi di streghe buone e di
madri crudeli, di sciamani e di angeli.
Un nemico è però
certo, evidente, individuato. Quegli Spettri dell’Indifferenza che popolano
invisibili un luogo in cui sopravvivono solo i ragazzi. La loro
inconsapevolezza e innocenza li salva fino alle soglie dell’adolescenza, quando
questi mostri implacabili succhieranno loro l’interesse consapevole e informato
verso il mondo, e li trasformeranno in morti in vita.
Una morale e un allarme, un invito, non mancano insomma in
queste pagine. Come la preoccupazione, perché una delle tante realtà parallele
ha già subìto questa letale invasione. Ed è solo uno dei tanti pericoli che
incombe ora anche su tutte le altre, su tutti noi.
Solo la “lama sottile” può tagliare e ricomporre gli squarci
tra esse. Un coltello magico di cui Will
ha la chiave. E’ a lui, a un bambino, allora che dovremo guardare. Possiede
l’innocenza necessaria a proteggerlo dagli spettri ; il sollievo dalle
ferite che un padre ritrovato gli ha donato insieme al proprio mantello, prima
di morire ; e la forza che gli viene dagli affetti più veri che fino alo stremo è pronto a
difendere. In mano ha il magico coltello ed è pronto ad accettare il mistero, a
non accanirsi a caccia di ragioni... Sì. E’ a lui che potrà essere il caso di
affidarsi, nella grande guerra che si sta preparando lassù, nei cieli del Nord.
Rita
Guidi
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