Si sono incontrati qui, i Marcheselli. In questo libro. Una
familiarità quasi evidente : la statura, gli occhiali dalla montatura
attenta, di metallo chiaro, sottile, come loro...
Giornalisti paralleli, però : Tiziano e Fabrizio sono
due-firme-due abituate da sempre a leggere la città (e per questo li leggiamo)
da altrettante, diverse convergenze.
“Mi piace tutto ciò che
è ‘vecchio’ - spiega Tiziano - Mi
appassiona l’arte, la storia, la tradizione...”
“Seguo da sempre la
musica, soprattutto quella contemporanea, nuova - aggiunge invece Fabrizio
- Un discorso che estendo poi allo
spettacolo, al cabaret, ad una certa comicità molto attuale...E anche allo sport : al tennis, meglio.”
E allora ? Il
libro ?
“E’ andata più o meno
così - ricorda Tiziano - L’idea mi è
venuta ormai quasi quattro anni fa. Ho iniziato a raccogliere un po’ di
documentazione, a scrivere qualche pagina... Ma ho da sempre una brutta
abitudine : mi piace fare sempre (tante) cose diverse. Quindi ho pensato
che forse potevo chiedere a mio figlio di concludere quello che avevo
iniziato.”
Chiedere ?
“Sì,Sì - assicura
Fabrizio - Ho dato un’occhiata al
materiale, ho visto che mi interessava, e allora ho iniziato a lavorare, ad
aggiungere personaggi. Va beh !, anche musicali, oltre che storici o
artistici...”
Ed è davvero un assoluto fifty-fifty il risultato. Un
cinquanta
per cento di Tiziano, più un cinquanta per cento di Fabrizio, non nel
senso di 169 pagine per uno, ma come somma di due personalità. Il “Dizionario
dei parmigiani” è l’esperienza dell’uno e la pazienza dell’altro...
“Di materiale già
disponibile ne avevo parecchio - afferma Tiziano, che a trent’anni di firme
in Gazzetta, aggiunge una frenetica attività di autore : una ventina di libri, quasi tutti “enciclopedici”
e quasi tutti sulla storia della nostra città - Quindi c’era già una buona documentazione di base su cui lavorare,
anche se gli anni (i secoli) che abbiamo esaminato sono davvero tanti...”
“Si trattava di
completare e ‘cesellare’ il tutto - riprende Fabrizio - Nel senso che, non solo volevamo avvicinare
il più possibile il discorso, portarlo a sfiorare l’attualità ; ma
occorreva anche verificare, confrontare...Perché ci sono date diverse (o peggio
assenti) riferite ad uno stesso personaggio ; come ci sono personaggi che si firmano con nomi diversi...
Occorreva dare, insomma, una coerenza complessiva alle schede.”
E lui, come fare, lo
sapeva già : firma giovane e autorevole nella pagina degli spettacoli
della Gazzetta, è anche il giovane autore di “Venti di Cabaret”, breve e
spigliata antologia, che scheda (appunto) venti protagonisti della nuova
comicità.
Ma allora è un vizio (di famiglia ?)...
“E’ certamente il
taglio con il quale preferiamo articolare i nostri studi, le nostre ricerche
- spiega Fabrizio. E aggiunge Tiziano - Pensiamo
che sia un modo per rendere più utile e accessibile un libro ; e anche per
farlo vivere di più. Per non renderlo troppo ‘datato’”
Un accordo al cento per cento. Sarà andata così anche sulla
scelta dei nomi ?
Il mat Sicuri - L'ultimo Diogene |
“Sì. A me interessano
da sempre anche gli aspetti cosiddetti minori della nostra città, e questo vale
anche per le figure curiose - spiega Tiziano - Quelli che negli anni più recenti qualcuno chiamava accattoni e che io
preferisco definire pseudo-filosofi. (Occorre fare il nome di Sicuri ?).
Qui ci sono anche loro. E Fabrizio è stato subito d’accordo...”
“E’ stato un modo per
allargare i miei interessi - conferma - Ho
insistito sulla storia e sulla musica, ma ho scoperto anche il colore di una
certa Parma. E la sua arte, che restava per me un discorso un poco più
lontano.”
Questione di tracce : e poi davvero qui, i “parmigiani”
ci sono proprio tutti. Ed è una storia insieme quotidiana e da manuale. Perché
bando a questioni di nascita o celebrità, l’elenco di questi magnifici
duemilatrentanove, va dagli irrinunciabili (Maria Luigia ! Antonio
Allegri !) ai perfetti “sconosciuti” (Sante Pollastri : “Quello della
canzone di De Gregori”, spiega con la più classica deformazione professionale
Fabrizio). Anche se nei tanti (tutti) anni della città, è naturale che quello di una qualche
dimenticanza sia un rischio calcolato...
“Siamo certi che
mancherà qualcuno - e l’invito degli autori a segnalarlo è esplicito - Ma siamo pronti a rimediare.”
Quattro mani, due sguardi, molte idee, Tiziano Marcheselli e
Fabrizio Marcheselli all’ultima lettera di questo prezioso dizionario (il
cartoncino giallo-antico come piace a Tiziano, la grafica netta come preferisce
Fabrizio), hanno scelto insomma di mettere una bella Z come Continua.
Rita
Guidi
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