fosse anche
(leopardianamente) indifferente. E’ fatto di corpi pulsanti, fonti di energia
luminosa : stelle.
Margherita Hack le guarda ( e le ama) così...
“Noi astronomi siamo
dei fisici. - afferma, lo spiccato accento toscano - Delle stelle ci chiediamo qual’è la loro struttura, la loro fonte di
energia ; come si aggregano in galassie... Non la loro origine :
quello è un discorso metafisico, ed è una domanda che semmai ci poniamo come
persone, non come scienziati...”
Universi (è il caso di dirlo) separati quindi, quelli tra
scienza e religione ?
“Decisamente sì. - risponde
sicura - E’ vero che, soprattutto in
alcuni campi della ricerca, possono intervenire questioni etiche, e la scienza
deve fare attenzione a non danneggiare mai la vita. Ma deve sempre andare
avanti...”
Nessuna preoccupazione ? Nemmeno per i più recenti
sviluppi della genetica, di cui tanto si è parlato ?
“No. Non sono
preoccupata. - ribatte decisa - Anche
la clonazione può essere utile. La biologia può portare a enormi vantaggi.
Trovo ad esempio bellissimo che una donna adesso possa avere figli a cinquanta
o sessant’anni...E sarà un figlio tanto amato quanto è stato voluto e
desiderato. Così come sono contraria - prosegue - all’idea che l’embrione sia una persona. La donna deve essere libera
di scegliere...”
E le nuove comunicazioni ? Le nuove tecnologie ?
“Utili. Anche quelle. -
riprende la Hack - Naturalmente con
criterio. Per non diventare vittime del computer, come dei drogati...Insomma ho
fiducia. Sono ottimista ; spero che la ragione umana prevalga anche su
quella grave disattenzione che ha portato a un così scarso rispetto per l’ambiente.
La scienza deve essere cosciente di questo ed educare a questo. Da subito, per
il nostro presente.”
E per il cielo di domani...A proposito : come lo vede,
che so ?, da qui a mille anni ?
“Uguale. - sorride
- Forse avremo strumenti più potenti per
studiarlo. Forse potremo viaggiare nel sistema solare, colonizzarlo con
osservatòri...Ma il cielo fra mille anni sarà uguale : per lui un
millennio è poco più di un secondo...”
Nessun turbamento. Nemmeno per lei...
“Io sono atea,
materialista. - spiega - Dietro al
telescopio per me c’è solo materia. Come un insetto dietro il microscopio per il
biologo...Turbamento no...Quello è più facile averlo guardando il cielo a
occhio nudo...”
E allora, chissà...
Rita
Guidi
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