C’è anche un cenno di neve, prima del cielo estivo di
un’estate padana, in apertura dell’ultima video-produzione di Officinema, “Per le strade di Parma”.
Officinema e cioè quelli di “Parma d’altri tempi”. Quell’Umberto Asti e Giuseppe Calzolari,
tanto per intenderci, che di nuovo registi della nostra città, le dedicano
questa volta uno sguardo che ‘ricomincia da oggi’.
Le stagioni di Parma : potrebbe essere allora questo il
titolo di un ciclo ormai complessivo che attraversa, dagli anni Trenta al più
contemporaneo presente, i nostri luoghi.
Frammenti di pellicole amatoriali, prima, e un cortometraggio insieme
professionale e spontaneo, invece, adesso. Ma sempre ‘quattro tempi’ :
stagioni di una città che si rivela uguale e diversa negli stessi uguali e
diversi riti, luoghi, percorsi.
“Sì. - conferma
Umberto Asti - Le immagini hanno
all’incirca lo stesso andamento delle cassette precedenti. Ripercorrono le
stesse ‘abitudini’, gli stessi spazi : l’uscita da S.Giovanni, il centro...”
Salvo che il protagonista è l’oggi : un percorso
parallelo, quindi, come per dirne di più l’attualità. Ma allora un
dubbio : perché non farlo anche questa volta, utilizzando lo stralcio
anonimo di frammenti ? Di nuovo collage,
insomma, ma dei videoamatori del 1996 ?
“Perché Parma non
sarebbe emersa allo stesso modo - spiega deciso Asti - Oggi non c’è più lo stesso sguardo di sessant’anni fa : i ‘tigì’
ci hanno abituati a concentrarci su un fatto, su una persona. Difficilmente la
‘curiosità’ si estende ai luoghi, alla gente. Per questo abbiamo preferito
girare noi ‘Per le strade di Parma’ ( appunto). Ma comunque in modo
assolutamente estemporaneo e immediato. Nessuna posa, recita o messinscena.”
Istantanee di umore cittadino : la pigrizia un po’
assorta di una giornata di luglio, i nasi attenti alle vetrine del centro per
lo shopping del sabato...O la Parma monumentale, anche, soprattutto
nell’orizzonte blu oltre i sassi della Pilotta...Quaranta minuti di reportage
urbano, di documentario parmigiano. Ma non uno ‘spot’...
“No, certo. Anche se
l’idea nasce un po’ anche da lì - ricorda Asti - Perché uno ‘spot’ su Parma, un audiovisivo di 15 minuti di tipo
turistico, l’abbiamo realizzato davvero. Però, poi, sempre con lo stesso gruppo
di promotori (Comune e Amministrazione Provinciale di Parma, Camera di
Commercio, Ente Fiere, Aeroporto, Consorzio Parmigiano-Reggiano n.d.r.) l’iniziativa ha avuto un’evoluzione
spontanea. E il risultato è nel ‘raddoppio’ di questo documento d’attualità
parmigiana.”
E qualcuno certamente si riconoscerà. Tra i gesti antichi
della briscola, in cittadella ; o nell’ovattata eleganza delle
poltroncine, nei chiostri, in concerto ; o tra la folla appena più ‘chiacchierona’
ed esibita in via Cavour. Nessun
protagonismo, però...
“Una scelta che ci
siamo subito imposti - interviene Giuseppe Calzolari - è stata quella di evitare le
prospettive troppo scontate. Quindi, ad esempio, il calcio no...Ed è una scelta
che, a lavoro finito, ci ha sorpreso più di quanto ci aspettassimo. Ne esce,
credo, una Parma davvero inedita, anche un po’ distaccata.”
Per Umberto Asti, tra
l’altro friulano d’origine benchè parmigiano d’azione, ancora di più...
“Non so. Mi sembra che
la realtà raccolta adesso dalla macchina da presa, sia più colorata ma anche un
tantino più anonima rispetto al passato.
Che ben poco, di quel ‘bianco e nero’, ci sia (sopravviva ?) ancora oggi...”
Il suono di una chitarra, in un’antica osteria, accompagna la
voce incerta di tre o quattro ragazzi ; un cenno di dialetto ‘filtra’
nella ripresa diretta di un flash sul mercato ; la musica, di nuovo, si
solleva nel finale dal cembalo di un più ‘aristocratico’ concerto. Diventa un
pensiero che va, su una veduta inconsueta, luminosa e notturna, quale deve
avere, ogni sera, il nostro ‘angiol d’or’.
Poi sarà un’altra stagione : con la stessa
identità ?
Rita
Guidi
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