Il catalogo è debitamente corredato da un’audiocassetta. Necessaria
‘colonna sonora’ alle opere di un artista multimediale qual’è Oscar Accorsi.
Dopo un’ormai lunga teoria di appuntamenti che lo hanno visto
protagonista unico o in esposizioni collettive anche nella nostra città (è il
caso ad esempio di ‘Domestiche emozioni’ alla galleria Alphacentauri, nel ’94 ;
o nello stesso anno, della suggestiva ‘Luoghi di trasformazione’ a Langhirano),
lo scultore è ora a Reggio Emilia con ‘CUT’, nell’area destinata alle
esposizioni temporanee dei Civici Musei, fino a domenica prossima.
‘Cut’ come taglio, lamina, ‘ferita’ : i suoi assemblage metallici fendono l’aria vibranti
almeno quanto i suoni.
“Il mio attuale
equilibrio - dice - è basato su un
salto tra due estremi : l’aria del suono ed il peso specifico del ferro...”
Equilibrio ‘pesante’, infatti, fascinoso ed insieme
inquietante, è accentuato dall’allestimento, curato dallo stesso Accorsi, che
prevede luci e giochi di luce. Ombre, soprattutto, che dilatano ‘oltre’ il
rigore di queste infinite successioni acuminate di ferri. Più spesso neri, come
l’esatto involucro del bel catalogo : di ferro anche lui, a equilibrare l’evanescenza,
ugualmente metallica però, del suono. Anche la musica è di Accorsi, che del
resto proprio da questo modo espressivo nasce : “Pur lavorando con le mani - conclude infatti - continuo a pensarmi
compositore. Chi sa controllare il
suono, e quindi il tempo e lo spazio, riesce a controllare tutto ciò che vi sta
dentro. Ne sono fermamente convinto.”
Rita
Guidi
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