Piacevolmente,
anche...
“La poesia di Lorca è
un ricordo fortemente legato alla mia adolescenza. - afferma il professor
Luigi Allegri - E certamente non solo
alla mia, dal momento che è senza dubbio stato un grosso punto di riferimento
per più di una generazione” (...)
Parliamo di teatro ? (Luigi Allegri è docente di Storia del
Teatro e dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere della nostra Università
n.d.r.)
“Parliamo di poesia:
qualcuna la so anche a memoria. Erano versi che parlavano con un calore e un
colore forte ai miei quindici anni. - sorride - E temo già che a riascoltarle oggi sarà molto diverso... E poi, sì,
parliamo di teatro...” (...)
E’ a questo Lorca drammaturgo della maturità (se così si può
dire) che vanno le sue preferenze ?
“No. Mi ha interessato
tutto. Credo di averlo amato tutto. Ed è anche questo un Lorca pieno di umori,
di passionalità, come dire?, quasi ‘greve’ all’occasione... Sempre comunque
interessato all’uso dello spazio, che è chiuso, claustrofobico. In un rapporto
sempre difficile tra dentro e fuori. Come il rapporto tra le persone, che non è
mai leggero...”
Persone o personaggi?
“Persone e personaggi.
E non dimentichiamo i burattini. Ho amato molto il Lorca autore di questo
genere di teatro. Soprattutto il suo Don Cristòbal, una sorta di erede spagnolo
di Pulcinella. Ho dedicato più di uno studio e più di una pubblicazione a questa
specifica produzione...”
Lo spettacolo, insomma, deve continuare.
Rita
Guidi
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