Come una lettura che per una
volta sia una piacevolissima ‘americanata’, ma senza che questo ci faccia
sentire in colpa, o suoni un tantinello riduttivo.
“Il Candido di
Voltaire a fumetti” è allora una bella idea di Ro Marcenaro, fresco di
stampa per la collana Onde della Universale Economica Feltrinelli. Inconsueta, quantomeno, nel ‘sussiegoso’
atteggiamento europeo, che relega il fumetto, anche se ‘cult’, esclusivamente a
se stesso. Le sue proprietà divulgative
nel nostro mondo della fretta, o semplicemente utili a rendere piacevole
l’approccio a letture non leggerissime, sono ancora retaggio di una mentalità
d’oltreoceano, della quale però Marcenaro appunto si appropria.
Favorito dal tema (chi non ha immaginato anche così le
avventure del seppur classicissimo protagonista?) il co-autore (illustratore?)
si muove come un ‘americano a Parigi’ sintetizzando in nemmeno duecento pagine
di tavole il più celebre racconto di Voltaire.
Grave pecca, è vero, l’insistenza su motivi di facile presa nella sua
libera riduzione del testo, che però resta poco meno che fedele nei suoi motivi
essenziali.
Candido, Pangloss, Cunegonda, mantengono alle spalle lo
stesso ‘sorriso odioso’ , la stessa ironia voluta dallo scrittore e filosofo
illuminista ad accusare ogni ottuso ottimismo sociale. E si muovono buffi nel
‘migliore dei mondi possibili’, ulteriormente conditi dalle facce nasute di
Marcenaro, recidivo comunque alle novità.
L’autore genovese ha infatti firmato caroselli pubblicitari
negli anni 70, video ed animazioni negli anni 80’, e strisce (da Panorama a
Repubblica) adesso. Dello scorso anno è poi “Il barone di Munchausen a fumetti” (Panini Ed.).
Da far prevedere che la sua ‘striscia’ continua.
Rita
Guidi
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