Siamo tutti
d’accordo. E infatti è proprio un sorriso all’umor nero, trentadue denti di
grigio, nuvole di parole pesanti, questa “Cieli di piombo” ; mostra
itinerante di fumetti e satira contro
l’inquinamento, che prevede, nel suo percorso, anche una tappa nella
nostra città (l’appuntamento è per questa mattina alle 11.30, presso la Nuova
Galleria del Teatro, dove resterà aperta fino al 20 dicembre, tutti i giorni,
dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19). Un lungo percorso, che ha già toccato Torino,
Sondrio, Pavia e Roma, e che proseguirà per Treviso, Bologna Forte dei Marmi
(per la XXV edizione del Premio di Satira Politica), fino a varcare i confini
nazionali, verso la Repubblica di San Marino, Lugano, e la Rete : esiste
anche un sito Internet al http ://www.bvzm.com/ospiti/piombo.
L’idea è nata qualche tempo fa, come spiega il curatore
Claudio A.Colombo, sull’onda del “fatidico anniversario dei primi cento anni
delle nuvole parlanti - scrive - speso anche per raccontare il mondo, la vita,
la società presente, passata, futura.”
E in questo spazio di riflessione che il mondo del fumetto si
è saputo sempre più ritagliare, accanto alla più consueta distrazione, non
potevano mancare queste strip’s “ecologiche”, queste immagini facili, vicine,
immediate e forti (più forti per l’usare un “media” così familiare), che
raccontano drammatiche senza retorica, allarme, paura, preoccupazione.
“Così il cielo si addensò di nuvole parlanti, e fu un Cielo
di Piombo”, scrive ancora Colombo, nella prefazione al bel catalogo. E alle sue
parole si accompagnano quelle di Massimo della Campa, Presidente di quella
Società Umanitaria di Milano che pure ha promosso l’iniziativa ; oltre a
quelle di O.d.B. (Oreste del Buono), incisive come queste tavole, che pure
analizza : “E’ l’uomo - scrive - che trama e lotta con se stesso per
annientarsi definitivamente. I risultati di questo dissidio possono essere
vistosi , ma la maggior parte delle volte sono invisibili. Questa mostra
raccoglie un’armata pittoresca e angosciata insieme, alle prese con la
fantasia, ma anche con la realtà. I pericoli crescenti della realtà da
strappare all’invisibilità. La marcia del cosiddetto progresso da provare
almeno a bloccare. E’ proprio proibito - prosegue - stabilire un armistizio con
la natura ?”
La domanda è lecita, raccolta ed ampliata dalla “lettera di
speranza” di Fulco Pratesi, che chiede, e si chiede, se davvero non sia
possibile rinunciare a ciò che in fondo è solo spreco, eccesso, inessenziale
consumo. A quel fungo atomico di smog e
di inutilità, che sta esplodendo sulle nostre teste con la potenza di
un’atomica. L’immagine, forte, come spesso accade, più di mille parole, è sola
una delle centoventi tavole previste in questa esposizione. Risultato di un
invito raccolto da una cinquantina di matite celebri, quali Altan, Chiappori,
Milo Manara, Jacovitti, Ro Marcenaro, Calligaro, Bozzetto, Staino...
Cerebrali, disperate,
ironiche, speranzose, le vignette raccolgono il problema e lo restituiscono
comunque grave, sotto la leggerezza di qualsivoglia pennarello.
C’è la cuoca tondeggiante di Quino, che sguscia uova
(e...chiodi) di galline che razzolano tra i rottami ; ci sono i pinguini
di Marini che si tuffano in un’acqua...super ; il ragazzino spaesato di
David Orlandelli, che abituato alle sue montagne di rifiuti, allo spuntare di
un fiore si chiede cosa sia ; o la falce del “progresso” di Roberto Diso,
che sparge morte e pesticidi...
E ci sono le storie, striscie che diventano anche brevi
racconti (com’è il caso di Martin Mystere), nelle quali i personaggi di sempre
(da Diabolik a Mister No, da Lupo Alberto a Bobo, da Dylan Dog a Nathan Never)
si trovano accanto quest’altro inconsueto
protagonista di una diversa avventura.
Che potrebbe chiamarsi inquinamento, smog, spreco,
deforestazione, degrado, spazzatura...
Oppure futuro.
Se queste vignette parlassero solo del signor Rossi e non di
noi, insomma, sarebbe più facile riderci sopra.
Rita Guidi
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