La sua è una passione che nasce da un’allergia diffusa alla
sveglia mattutina. Robin Hall, cartoonist inglese oggi più che affermato, lo
confessa candidamente...
“Disegnare fumetti mi è sempre piaciuto perché pensavo che i
disegnatori non dovessero alzarsi presto al mattino...”.
Ma la passione (o l’allergia ?) non basta : e
allora, affascinato da questo così particolare mondo delle immagini, ha deciso
di darsi da fare per imparare un’arte che non gli veniva, per così dire,
naturale.
“Ero negato per disegnare - insiste - Così cominciai a
studiare ogni fumetto...e mi esercitavo, mi esercitavo, mi esercitavo...”
A traguardo raggiunto, ora, rimedita su quegli esercizi, e in
una davvero singolare pubblicazione, raccoglie tutta la sua personale esperienza
per indicare a chiunque una strada per questo genere di creatività.
“Il manuale del cartoonist” (edito da quella Calderini che
pubblica anche il bel volume “Ecosatira”, che verrà presentato sabato prossimo,
come ricordiamo qui a fianco), insegna infatti con estrema semplicità e
chiarezza, tutte le tecniche del disegno, o come creare i testi e le battute,
oltre a dare preziosi consigli su come vendere bene il proprio lavoro.
Parola d’ordine esercizio, esercizio, esercizio, non resta
che armarsi di fogli e pennarelli e iniziare a divertirsi. Perché, come in un
sillabario, si comincia dalle sagome e dalle facce, e il saggio autore ha
previsto giustamente che possano essere all’inizio un po’ sbilenche. Da qui,
passo dopo passo, con i suoi consigli per dar loro espressione ed equilibrio,
ci si convince davvero che qualcosa di accettabile possa venirne fuori. E
promuoversi alla fase più avanzata del capitolo due. Prospettive, colori,
ombreggiature...i nostri personaggi sono pronti a diventare parlanti : se
no che fumetti sono ? Robin Hall è anche qui preciso, chiaro, e anche
sorprendente, perché i suoi consigli sono pensati proprio per far scaturire un’idea
anche a chi non ce l’ha.
Se poi aggiungiamo che nell’ultimo capitolo suggerisce come
presentare al meglio i propri risultati, è facile che a noi come ad ogni altro
lettore sorgano almeno un paio di dubbi : creativi si nasce o si diventa ?
E soprattutto, per qualcuno la sveglia mattutina diventerà davvero solo un lontano
ricordo ?
Rita Guidi
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