E non può essere
altrimenti, quando si parla (e si spiega, e si aggiorna...) di un argomento
come Internet.
Lo sa e lo dichiara, del resto, lo stesso autore de “Il nuovo navigare con Internet” , che
esce ora per la Apogeo Editrice : “Quando
si sta sparando ad un bersaglio mobile - afferma infatti Paul Glister nella
prefazione - la tecnica più comune
consiste nel puntare appena prima del bersaglio, in modo che il colpo raggiunga
il punto in cui il bersaglio sarà pochi istanti dopo. Internet è un bersaglio
mobile. Eppure cercare di prevederne gli spostamenti è davvero difficile.”
E se lo dice lui potete crederci ; Glister è considerato
il più autorevole esperto mondiale in materia. Ma soprattutto, aggiungiamo noi,
il meno presuntuoso (‘qualità’, è evidente, quanto mai nemica anche del più
elementare desiderio di conoscenza e di ricerca).
Perché ? Ma
perché a distanza di non più di due anni dalla pubblicazione del precedente “Navigare con Internet”, si è, come
dire ?, autosuperato.
L’evoluzione della Rete è stata così densa e frenetica, che anche quelle
pur basilari informazioni, gli sono sembrate troppo povere ed obsolete ; e
allora eccovi le 622 pagine di questa ‘Bibbia
di Internet aggiornata ed ampliata’,
come recita il sottotitolo. Risposta,
per il momento, davvero esaustiva per un organismo in costante crescita e in
perenne gemmazione.
E allora innanzitutto le radici : la struttura del
libro, proprio per garantirsi il più possibile una durevole validità, si
preoccupa di far conoscere la storia ed il background
tecnico della Rete, di illustrarne caratteristiche e possibilità di utilizzo,
di suggerirne modalità d’accesso e comandi, anche. Dalla posta elettronica, alla trasmissione di
file, alla ricerca di specifiche
informazioni, capitoli e paragrafi sono tra l’altro corredati da figure di
schermate esplicative.
Ma poi la freccia di Glister punta comunque al bersaglio
mobile : come un ragno attento esplora il World Wide Web (la più
spettacolare applicazione della Rete), accenna ai più recenti progetti
multimediali - dal mondo dell’editoria a quello delle scienze informatiche -, e
tenta, anche, di gettare uno sguardo sul futuro. E dunque alle ‘orecchie’ di Internet, alle
trasmissioni cioè di voce e suoni, o alla realtà virtuale.
Il tono ? Quello di chi immagina per difetto quanto
avverrà tra due anni ( o forse due mesi) nel cyberspazio.
“La portata, la
complessità, la ricchezza oggi a nostra disposizione - ricorda anche Vinton
G.Cerf, Presidente di The Internet Society nella nota introduttiva - non erano previste. Guardando Internet con gli occhi del 1973, l’unica reazione
possibile è quella di meravigliarsi di questa evoluzione.”
Per questo non è un caso che per gli
utenti della Rete si usi il termine ‘navigare’.
Che è come dire che è qui la frontiera della società contemporanea : nuova
e libera, per l’affrancamento da confini, distanze, geografie ; e pure
caotica e vischiosa, certo, per i mondi troppo soli o troppo ‘altri’ ai quali
invita. Oceano, allora, oceano di una
folle idea, come avrebbe forse detto John Keats. Il poeta è proprio ricordato
da Glister per uno stralcio che l’autore ritiene illuminante (come solo la
poesia sa essere) della sensazione che prova il più moderno come il più antico
esploratore...
“Poi mi sentii come chi
scruti il cielo/ - scrive Keats - e
veda apparire un pianeta nuovo ;/ o come il forte Cortez, che con occhio d’aquila/
osservò il Pacifico - e con i seguaci tutti / si guardarono con in mente una
folle idea -/ in silenzio, su una cima di Darien.”
Rita
Guidi
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