come brace per riaccendere fuoco di vita e di emozioni. E’ così
che l’epico assedio di Famagosta si colora di lacrime e sangue, colpisce come
sciabola affilata, tormenta come trincea vissuta.
Sceglie infatti
l’epilogo di Cipro, per offrirci le subdole e dilanianti lotte cinquecentesche
tra potere e religione, quel collettivo di autori che oggi va sotto il nome di
Wu Ming, nell’ultimo titolo proposto: “Altai” (Einaudi, 411 pagg., 19,50 euro).
Dopo le provocazioni cibernetiche e sperimentali conosciute con lo pseudonimo
di Luther Blisset (con il quale hanno operato in Rete dal 1994 al 1999), questo
inconsueto e anonimo sodalizio di scrittori, rimbalza ora questa proposta dal
più intenso spessore letterario. Se infatti il romanzo divide il giudizio della
critica (e per qualcuno “soffre di una pregiudiziale anticattolica e
antiveneziana”), innegabilmente il dispiegarsi delle vicenda non risente affatto
del “passaggio di mani”, anzi, ne colora morbidamente un caleidoscopio discreto
di tonalità. Non solo, ma, sullo sfondo delle storiche vicende che culminarono
nella battaglia di Lepanto, costruiscono il ritratto di un protagonista
tormentato e vivido, indiscutibilmente accattivante. Emanuele De Zante, suddito
fedele nonché capro espiatorio di fumose vicende della Serenissima, si trova a dover
ripercorrere il proprio destino di fuggiasco nelle terre di coloro che chiamava
infedeli. E con l’antico nome di Manuel Cardoso, a rinnovare il patto con quel
dio ebraico che aveva anticamente rinnegato. Ferito nel corpo e nell’anima
dalle disavventure della fuga e dall’inatteso e immeritato tradimento della
propria donna e della patria scelta, Manuel scopre il volto diverso del
“nemico” giudeo di Venezia: quel Yossef Nasi del quale arriverà ad ammirare la
forza magnanima, gli inesausti ideali. Combattuto nello spirito, vinto dalla
complicità con Nasi, Cardoso diventa il nostro osservatore su un mondo diviso
(la durezza dei cristiani, la ferocia dei musulmani) e un sogno di pace (la
terra che Nasi vuole per il proprio popolo). L’epilogo, si sa, è affidato a
quella Storia nella quale la storia di quest’uomo si confonde. L’atroce assedio
di Famagosta brucia nel sangue i colori di quel sogno. E il fuoco del tempo
torna a far cenere di quell’antica realtà.
Rita
Guidi
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